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Recentemente l'Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha varato una lista di nuove regole che i soggetti pubblici e privati dovranno seguire per installare telecamere e sistemi di videosorveglianza. A seconda degli adempimenti da compiere il periodo per adeguarsi va da un minimo di sei mesi a un massimo di un anno circa.
Il provvedimento varato dal Garante, sostituisce quello del 2004 introducendo importanti novità per via dell'aumento dell'utilizzo di sistemi di videosorveglianza usati per varie finalità ad esempio per la prevenzione, l'accertamento e la repressione dei reati, per la sicurezza pubblica, la tutela della proprietà privata e il controllo stradale.
Questo nuovo provvedimento deriva anche dai cambiamenti operati in ambito legislativo tra questi, i più recenti sono quelli che hanno attribuito ai sindaci e ai comuni delle specifiche competenze in termini di incolumità pubblica e di sicurezza urbana, ma anche le norme e quelle regionali, che hanno incentivato l'uso di telecamere.
Le norme che sono state fissate dal Garante prevedono il fatto che appositi cartelli dovranno segnalare la presenza di telecamere collegate con le sale operative delle forze di polizia inoltre ci sarà l'obbligo di sottoporre la creazione di impianti di allarme alla verifica del Garante, prima della loro attivazione ed installazione. Infatti è d'obbligo valutare se i sistemi hanno dei rischi per i diritti e le libertà fondamentali delle persone.
La conservazione delle immagini registrate dalle telecamere viene limitata ad un periodo di 24 ore, salvo si tratti di "attività rischiose", come le banche, alle quali invece è consentito di conservare le immagini sino a 7 giorni. Coloro che conserveranno le immagini, dovranno attivare rigorose misure di sicurezza a protezione delle immagini e preservarsi da accessi non autorizzati.