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trust patrimoniale
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Il trust patrimoniale con l'agenzia J&M Advisory

Il trust patrimoniale è uno dei servizi che vengono forniti dall'agenzia J&M Advisory, con sede a Milano, con lo scopo di prendersi cura del patrimonio della clientela. L'agenzia, infatti, ha l'obiettivo di mettere a disposizione un'assistenza a 360 gradi, completa da ogni punto di vista, offrendo risposte concrete e precise sia per quel che riguarda la gestione delle crisi di impresa, sia per quanto concerne le ristrutturazioni aziendali, la protezione del patrimonio e le dismissioni.

Andando sul sito Trustpatrimoniale.com si può avere un quadro più chiaro e più dettagliato: scoprendo, per esempio, che il trust è uno strumento ancora poco conosciuto, anche dai professionisti, e che però è perfetto per proteggere qualsiasi tipo di bene, sia che si tratti di una proprietà immobiliare che che si tratti di una proprietà mobiliare, per le quali si individuano il settlor (cioè il disponente, che è la figura che cede la proprietà in gestione), il trustee (che è la figura che prende in gestione la proprietà per amministrarla) e il beneficiario (che è la figura che, in sintesi, gode della gestione).

Trust patrimoniale: altri dettagli

Il trust patrimoniale presenta alcune caratteristiche in comune con il fondo patrimoniale: per esempio, tutti e due gli istituti prevedono l'esistenza di un patrimonio per cui è sancito uno scopo, e impongono che questo patrimonio venga separato dagli altri beni di chi lo possiede, secondo il procedimento noto come segregazione. Inoltre, tanto per il trust quanto per il fondo si ricorre al vincolo di destinazione a una finalità specifica: nel primo caso è un interesse meritevole di tutela, mentre nel secondo caso sono i bisogni della famiglia. Una ulteriore peculiarità condivisa è rappresentata dalla distinzione tra il negozio dispositivo e l'atto istitutivo: quest'ultimo serve a dare vita allo strumento e, in sostanza, ne include le regole, mentre il primo è un atto tramite il quale i beni vengono trasferiti, a seconda dei casi, nel trust o nel fondo. In più, va sottolineato che in tutte e due le circostanze viene identificato l'atto di destinazione come atto gratuito, ma non si tratta di una liberalità in quanto non è presente l'animus donandi, vale a dire la volontà specifica di donare.

Detto ciò, tra un trust e un fondo ci sono delle differenze sostanziose e ben precise: a cominciare dal fatto che nell'ambito del fondo non è prevista l'accettazione, mentre nell'ambito del trust è possibile che il trustee scelga di non accettare i beni. Tale decisione potrebbe dipendere dal soggetto che vuole trasferirli: basti pensare al caso in cui i beni arrivino da un soggetto che se ne è appropriato in modo illecito o comunque li ha acquistati con denaro ricavato da attività non legali; il trustee, in questo caso, ha la piena libertà di non volere avere niente a che fare con la circostanza. Infine, è bene mettere in evidenza la differenza riguardante l'atto programmatico, nel senso che nel trust sottolinea e propone un programma; viceversa, il fondo ha a che fare solo con beni che già esistono, e quindi non si può parlare in alcun modo di negozio di carattere programmatico.


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