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prodotti tipici italiani
prodotti tipici italiani

La metà degli italiani vorrebbe vivere nei piccoli comuni in Italia

Secondo una ricerca commissionata dalla Coldiretti, oltre la metà degli italiani, il 51%, vorrebbe vivere nei piccoli comuni in Italia, ovvero in quei comuni in Italia con meno di 5 mila abitanti, ricercando uno stile di vita meno stressante e più sano, un'alimentazione diversa ed una maggior qualità della vita stessa. L'esito dello studio della Coldiretti evidenzia come la maggioranza degli italiani preferisca i piccoli comuni in Italia a discapito delle piccole, delle grandi città, ma soprattutto delle grandi metropoli: solo il 9% degli italiani interpellati dice di voler vivere in una città con più di 500 mila abitanti. Quasi il 38% dichiara che il massimo sarebbe vivere in una città con al massimo 100 mila abitanti.

Chi però non vive nei piccoli comuni in Italia non può sapere che la vita non è tutta rose e viole, perché pochi abitanti significa generalmente pochi servizi e, dove ci sono, ritardi e lacune generiche. Attualmente nei piccoli comuni in Italia con meno di 5 mila abitanti, che sono oltre il 70 per cento del totale, abitano più di 10 milioni di persone che vorrebbero infatti che in questi paesi si migliorassero i servizi, a partire dalla informatizzazione delle scuole, a quella degli ospedali, a quella delle poste e che si facesse qualcosa per i ritardi infrastrutturali che non fanno altro che causare molto disagio. Sostanzialmente i piccoli comuni in Italia al di sotto dei 5 mila abitanti, sono anche i produttori di eccellenze italiane, come i formaggi, i vini, l'olio, i salumi e quant'altro: questi comuni in Italia infatti vivono praticamente solo del turismo enogastronomico ed è per questo che la Coldiretti ha organizzato l'esposizione nazionale dei grandi prodotti dei piccoli comuni in Italia.

Pensate che sono tantissimi i piccoli comuni in Italia che vivono grazie ai loro prodotti tipici più o meno noti, come il pecorino di Filiano, in provincia di Potenza, i fagioli di Cortale, in provincia di Catanzaro, il vino di Morro d'Alba, in provincia di Cuneo, il lardo di Arnad , in provincia di Aosta, le lenticchie di Ustica, in provincia di Palermo, la Farina di Storo, in provincia di Trento, i fagioli di Sarconi, in provincia di Potenza, la nocciola di Giffoni, in provincia di Salerno, la ratafia di Adorno, in provincia di Biella, i biscotti di Torre San Giorgio, in provincia di Cuneo, il Morellino di Scansano, in provincia di Grosseto, il Vin Santo di Vigoleno, in provincia di Piacenza.


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