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Il cappero è una pianta perenne suffruticosa, ovvero con una parte basale legnosa sulla quale si formano ogni anno nuovi germogli che non lignificano, ma restano erbacei e che, alla fine della buona stagione, si seccano per ricrescere l'anno successivo. Generalmente la si ritrova appesa a muretti a secco o lungo le spaccature della roccia. E' tipico, nell'isola di Pantelleria e di Salina trovare piante di capperi nei più nascosti ed impervi anfratti rocciosi. E' una pianta rustica che cresce in zone esposte a sud, assolate e al riparo dai venti freddi. Non ha particolari esigenze in fatto di terreno, infatti cresce molto bene anche tra le rocce ed i sassi. E' molto resistente alla siccità grazie al suo apparato radicale, che si insinua molto in profondità nel terreno. E' una pianta che viene allevata in aridocoltura, vale a dire senza l'apporto di acqua di irrigazione. Se si ha in mente di allevare questa pianta e di farsi un piccolo cappereto, il primo consiglio è quello di preparare adeguatamente il terreno in quanto, essendo una pianta perenne, deve essere sistemato in modo da consentire le opportune lavorazioni annuali.
E' importante realizzare all'impianto uno scasso profondo di circa 50-60 centimetri, perchè le radici del cappero si spingono molto in profondità. Contemporaneamente sarebbe opportuno fare anche una buona concimazione di fondo, apportando soprattutto ossido di potassio ed in misura minore anidride fosforica e più superficialmente azoto. Il periodo migliore per impiantare una coltivazione di capperi è sicuramente tra gennaio e febbraio, perchè in questo periodo il terreno è ancora molto umido e quindi idoneo all'attecchimento delle giovani piantine. Le piantine dovranno essere collocate ad una profondità di circa 35 centimetri, potando leggermente l'apparato radicale e liberando la pianta di tutta la parte aerea con una drastica potatura, eliminandola a circa 3 centimetri al di sopra del colletto della pianta. In considerazione del fatto che l'impianto si effettua quando ancora si è nel periodo invernale, sarebbe preferibile coprire del tutto le piantina con uno strato leggero di terra, circa 1 centimetro, per proteggerle da eventuali gelate e dai venti freddi.
Mediamente saranno necessarie da due a tre irrigazioni durante il primo anno d'impianto. Il cappero è una pianta che va potata con cura alla fine dell'inverno, ma si devono tagliare solo il legno secco ed i "succhioni", cioè quei rami vigorosi che non producono fiori ma che sottraggono linfa alla pianta. Il cappero fiorisce a partire dalla tarda primavera e per tutto il periodo estivo, sui rami del primo anno. La raccolta dei boccioli viene effettuata a mano, nelle prime ore del mattino, a partire dalla tarda primavera e fino agli inizi dell'autunno. La pianta butta in continuazione nuovi boccioli ogni 7-10 giorni, pertanto la raccolta dovrà seguire lo stesso ritmo. Tanto più sono piccoli, tanto più sono pregiati. I capperi, non sono utilizzati freschi perchè come tali non hanno alcun aroma e risultano amari, ma solo dopo opportuni trattamenti di conservazione, sottosale o sottoaceto. E' infatti in seguito a queste tecniche che il cappero attiva una serie di processi enzimatici che gli conferiscono il caratteristico aroma leggermente piccante ed acidulo.