Nel nostro blog si pubblicano soltanto contenuti originali inediti! REGISTRATI GRATUITAMENTE!





Pompe funebri Roma
Pompe funebri Roma

Pompe funebri: da dove viene la sua origine?

Vi siete mai chiesti come mai si chiamano pompe funebri? Ogni tanto saltano in mente queste domande un po’ bizzarre, ma per la quale probabilmente, il più delle volte, non si ha risposta. L'ipotesi trovata e soprattutto la più probabile, riguardante l’origine del termine Pompe funebri, risale alla mitologia dell'antico Egitto. Si narra che Osiride, il Sole, fu ucciso e smembrato da Horus, il suo antagonista. Il corpo fu sparso nel delta del Nilo per fare in modo che nessuno più lo ritrovasse. Iside, sorella di Osiride, la Luna, disperata per la scomparsa di Osiride lo cercò e riuscì a ricomporre tutto il corpo, ma il corpo non riprese vita. Iside allora decise di praticare una fellatio e il corpo di Osiride riacquistò vita. Simbolicamente, la mitologia di Osiride e di Iside non è nient'altro che il ciclo del giorno: luce & buio. 

Beccamorto: ecco da dove nasce il termine

È risaputo che durante il Medioevo l'età media era decisamente più bassa confronto ad oggi, senza contare che l'assistenza sanitaria era del tutto inesistente. Quando un uomo moriva veniva chiamato il medico condotta per verificare l’avvenuta morte del defunto. Il medico infliggeva dolore al deceduto per attestarne il decesso, molto spesso, mordeva l'alluce del piede. Questo è il motivo per il quale a Roma si chiamava beccamorto.

Onoranze Funebri a Roma: i Funerali dell’Antico Impero

Nell’antica Roma la morte non era temuta e più fastoso era il funerale, più potente era il defunto e la sua gens.

Per i romani era un principio fondamentale seppellire decorosamente i morti. Se un cadavere non veniva sepolto oppure le esequie non erano celebrate secondo lo specifico rituale, il destino dell’anima di un defunto incombeva su familiari e amici. Si pensava, infatti, che l’anima del defunto non trovasse pace e continuasse a vagare sulla terra tormentando i vivi.

I riti funerari consistevano in 4 fasi principali:

Decesso ed esposizione. Al momento del decesso uno dei familiari coglieva l’ultimo respiro del moribondo con un bacio e gli chiudeva gli occhi, ripetendo tre volte il suo nome. I Libitinarii erano gli impresari di Onoranze funebri a Roma e si occupavano di tutta la preparazione e del funerale. 

Il Corteo. La processione era uno spettacolo di grande magnificenza e solennità. Il corteo era preceduto da suonatori di flauto, mimi e danzatori, ma anche da donne che urlavano e piangevano per esprimere pubblicamente il dolore dei familiari.

L’elogio funebre. La processione dopo aver percorso tutta la città, sostava nel Foro, dove aveva luogo l’elogio funebre. La commemorazione veniva pronunciata dal figlio o da un parente molto stretto del defunto. 

La cerimonia del rogo. In seguito, il defunto veniva sottoposto ad un rito che prevedeva di bruciare il cadavere sul rogo. Un parente stretto dava fuoco e successivamente le ceneri, ancora ardenti, venivano spente con il vino e messe in un’urna.


Nel nostro blog si pubblicano soltanto contenuti originali inediti! REGISTRATI GRATUITAMENTE!

  • Login
  • Registrazione gratuita
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy