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Sumeri
Sumeri

Un viaggio nel tempo: i Sumeri

I sumeri sono un’antica popolazione che abitava le zone della Mesopotamia fertile nella parte meridionale. Essi, non erano nati in quei luoghi, sappiamo che vi s’insediarono, ma non sappiamo da dove essi provengano. I loro antenati formarono le culture di Obeid e Eridu  e, successivamente, nacquero le prime città con un “nucleo statale”, come quella di Uruk.

Il periodo è storico è di incredibile importanza perché, proprio in quell’epoca, venne inserito l’utilizzo della scrittura cuneiforme che, infatti, vediamo utilizzata nei templi. Le città-Stato erano gestite da un singolo, il principe. Tra le più famose troviamo Uruk, Nippur, Larsa e Lagash. Grazie alla loro civiltà ebbero un ruolo molto importante nell’espansione nei territori adiacenti, lasciando una forte impronta nei popoli orientali.

L’invenzione della scrittura

Il sistema di simboli sumero è una lingua incredibilmente complessa, anche rispetto alle altre lingue orientali antiche. Vengono individuate due tipologie di dialetti che influenzarono fortemente la lingua: l’eme-sal e l’eme-ku. Si ritiene che si tratti di una delle parole più antiche del mondo, dalla quale, successivamente si sono evolute le lingue orientali moderne che in effetti, se si presta attenzione, riportano ancora molti tratti simili alla lingua sumera: la prima cosa da notare è la scrittura in sé, dai pittogrammi si è passati agli ideogrammi (come quelli cinesi, giapponesi o coreani); l’altro elemento che è rimasto nel tempo è la  fonetica divisa in sillabe e non in alfabeto (come la nostra per intenderci).

Un culto dedito alla natura

La religione sumera è politeista e le sue divinità sono legate ai poteri naturali. Ogni città ha una divinità che la protegge e ne tutela il benessere. Per fare qualche esempio, esiste il dio dell’aria Enlil, o dell’acqua Enki e Inanna che risulta essere una dea molto importante per i sumeri. Ovviamente sono presenti anche antagonisti delle divinità e degli uomini, i demoni o spiriti negativi.

All’epoca vi erano alcuni personaggi che praticavano arti magiche per scacciare i demoni eseguendo rituali o creando infusi. Lo scopo del culto in sé è quello di vivere una vita terrena nel benessere, ma anche di avere una vita eterna serena. Anche in questa popolazione, dopo la morte è previsto un cammino, per questo, era usanza dei sumeri di porgere dei doni al defunto, ponendoli all’interno della propria bara, affinché esso possa utilizzarli e raggiungere la sua meta.

Come vediamo, la pratica della sepoltura dei morti per tutelarli nell’aldilà, è qualcosa che risale sino ai tempi più antichi ed è giunta oggi fino alla modernità. Sono comuni oggi, associazioni come Funerali a Roma (un’impresa funebre della capitale), che dedicano la propria attività proprio alla realizzazione del luogo in cui il defunto verrà posto, organizzandone la cerimonia. Un aspetto particolare della religione sumera che, però, diverge dalla nostra cultura, è quello di posizionare il defunto in modo che esso sia raggomitolato su sé stesso e ricordi un feto.

Questo perché i sumeri ritenevano che la morte fosse solo un ritorno alla natura, sotto forma diversa. Nella loro credenza, la vita e la morte, sono due elementi che coincidono e accadono contemporaneamente, mantenendo l’equilibrio delle cose.


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