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Chi soggiorna all’estero per necessità lavorative o per ragioni di studio o per lavoro può trovarsi nella necessità di avviare le procedure di apertura di un conto corrente. Disporre di un conto corrente estero può essere estremamente utile quando ci si trova lontano dall’Italia per i più svariati motivi, e aprirne uno non è certo difficile, anche se a volte bisogna affidarsi a delle agenzie assicurative per sicurezza.
Cerchiamo di declinare un breve elenco delle procedure da seguire per ottenere tale prodotto finanziario, e avere a disposizione immediata la liquidità necessaria a condurre una vita tranquilla lontano dai confini italiani.
Per aprire un conto corrente estero è bene tenere conto di alcuni punti. Vediamo assieme quali sono.
Controllare la somma versata: aprire un conto corrente estero è una pratica prevista dal trattato di Maastricht, che prevede la possibilità per ogni cittadino UE di avviare le procedure di accensione di un conto corrente bancario in Paesi diversi da quello di nascita e di residenza. Il futuro correntista deve però porre attenzione alla consistenza in liquidità, dal momento che, se questa dovesse superare i 10.000€, entra in campo la necessità della compilazione di un apposito documento, denominato RW, avente il ruolo di scrittura legale per la dichiarazione dei redditi.
Convenzioni con l’Italia: la situazione può cambiare in base al Paese in cui si apre il conto corrente, che può avere o meno stabilito con l’Italia convenzioni aventi il fine di evitare la doppia tassazione.
Importanza delle comunicazioni: per quanto riguarda i titolari di un conto corrente estero in Stati membri UE, è bene ricordare che è operativa un’operazione di comunicazione per tutti i Paesi, eccezion fatta per il Belgio, il Lussemburgo e l’Austria.
Per quanto riguarda la disciplina che regola l’apertura e la gestione conti in Paesi extra UE, il titolare dovrà ricordare la necessità di compilare la dichiarazione dei redditi, e il fatto di dover, in molti casi, recarsi direttamente in loco, in virtù delle norme antiriciclaggio, che impediscono qualsiasi operazione di apertura effettuata via internet.