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La gravidanza è un momento delicato, ma anche molto piacevole, che riguarda sia la donna che affronta un vero e proprio cambiamento nel suo corpo, sia il feto che, nel corso delle settimane che trascorrerà nell’utero della madre, si sviluppa fino ad essere maturo e pronto a nascere.
In questo articolo vogliamo proporre all’attenzione delle future mamme i cambiamenti che coinvolgono la madre ed il bambino, che, da piccole e semplici cellule, si trasforma via via in un bambino completamente formato.
Le prime 13 settimane di gravidanza sono sicuramente il momento più critico del feto: in questo periodo, il feto affronta cambiamenti incredibili ed è proprio questo il momento più delicato, in cui si consiglia alla madre uno stile di vita assolutamente adeguato. Bisogna prestare la massima attenzione ai medicinali ed ai farmaci che si ingeriscono, onde evitare problematiche serie come malformazioni e rischi di aborto spontaneo: a questo proposito, è importante che la madre sia seguita da un ginecologo o comunque da personale specializzato che saprà dissipare ogni dubbio pronto ad insinuarsi nella mente della donna alla prima gravidanza. Le persone che si sottopongono a inseminazione artificiale da PMA solitamente non seguite con maggiore riguardo data la maggiore delicatezza della situazione.
La gravidanza si divide in due tempi: durante la prima metà, il bambino sviluppa quasi tutti gli organi, ed a partire dall’inizio della seconda metà fino alla fine, gli organi maturano, il bimbo cresce ed aumenta di peso, sempre più pronto al fatidico momento della nascita. Dalla prima fase di sviluppo (detto sviluppo embrionale) il bimbo raggiunge poi lo sviluppo fetale, dalla nona settimana fino alla nascita.
Per non fare confusione, si dice quindi che nelle prime 8 settimane di gravidanza il bambino prende il nome di embrione; a seguire e fino alla nascita, il bambino viene definito feto.
Oltre alle suddivisioni di cui abbiamo parlato, la gravidanza si può suddividere anche in trimestri, durante i quali il bambino cresce da un insieme di cellule delle dimensioni di una capocchia di spillo fino ad un feto grande delle dimensioni di un pompelmo. Per le donne che hanno avuto difficoltà a concepire e si sono sottoposte a inseminazione artificiale questa crescita e questi cambiamenti saranno ancora più emozionanti.
Tra gli elementi fondamentali per la gravidanza, spiccano la placenta ed il cordone: la prima è un organo ovale, rotondo e morbido, utile a veicolare, insieme al cordone ombelicale, nutrimento ed ossigeno in favore del bambino.
Molto importante è l’argomento relativo alla conservazione del sangue dal cordone ombelicale, utile per affrontare eventuali patologie che potrebbero colpire l’individuo in futuro: dal 1989 il sangue del cordone ombelicale è stato impiegato come alternativa ai trapianti di midollo spinale, contro patologie importanti come la sindrome di Wiskott-Aldrich, la sindrome di Hunter, alcune forme di leucemia, e molte altre malattie.
Un altro elemento fondamentale è il sacco amniotico: esso si trova all'interno dell'utero, composto dall'urina del feto e dal fluido escreto dai suoi polmoni, chiamato liquido amniotico che permette al bambino di muoversi liberamente allo scopo di permettere un maggiore sviluppo di muscoli ed articolazioni.
Inoltre, a partire dalla ventunesima settimana il liquido può essere ingerito, permettendo uno sviluppo del sistema digerente del bambino: ciò lo aiuta ad “allenarsi” fino alla nascita, quando l’ingestione e la digestione del cibo (prima di tutto latte materno) sarà autonoma.
Rispetto al liquido amniotico bisogna aggiungere che esso è molto importante perché è un indicatore del benessere del piccolo: attraverso l’amniocentesi, per esempio, si possono individuare alcune patologie come la trisomia 21 (Sindrome di Down), ed essa consiste proprio nel prelievo di liquido amniotico. Il liquido va anche monitorato perché una quantità eccessiva potrebbe indicare malformazioni alla colonna o all’apparato digerente, mentre una quantità esigua potrebbe essere sintomo di problemi ai reni o alla vescica.
Ritornando allo sviluppo del bambino, all’inizio del secondo trimestre il bambino pesa meno di 25 g ed è lungo solo 10 cm, mentre al momento del parto, il bambino peserà circa 3400 g e sarà lungo circa 48 cm.
Nonostante gli organi continuino a crescere e svilupparsi anche dopo il primo trimestre, è questo il momento più importante perché le strutture del bambino si formano e consolidano entro questo periodo. Quando il bambino però nasce prima della trentottesima settimana di gravidanza (normalmente la nascita dovrebbe avvenire tra la trentottesima e la quarantaduesima) viene definito prematuro; è postmaturo quando nasce dopo 42 settimane.
Un punto importante è il sesso: esso viene determinato al momento del concepimento, dal tipo di spermatozoo che riesce a fecondare l’ovulo.
Fonte di preoccupazione per le future mamme sono le dimensioni del bambino: normalmente, al termine della gravidanza un bambino può pesare circa 3300 grammi, con alcune variazioni che dipendono da fattori differenti come diabete o ipertensione. Nel primo caso potrebbero nascere bambini di dimensioni più elevate (a causa dei livelli glicemici più alti) mentre nel secondo caso (così come accade alle donne che assumono insulina)i bambini potrebbero nascere più piccoli a causa di un ritardo della crescita intrauterina.